lunedì 22 aprile 2013

UN BICCHIERE DI VINO CON UN PANINO: LA FELICITA'...

Talvolta mi chiedo cosa vuol dire divertirsi...
Talvolta mi chiedo cosa lega i piaceri della vita.. Come sia possibile che alla fine siano più o meno sempre le stesse tre o quattro cose per tutti..
Talvolta mi chiedo perché, anziché farmi queste menate mentali non me ne vado a godermi i piaceri della vita...
In alternativa ci si può sempre ringalluzzire e goderseli uno per uno in ordine di scoperta o invenzione, giustificandosi dicendo che: “Eh lavoro tutti i giorni, tutto il giorno, nei week mi devo lasciare andare un po', per sfogarmi, ne ho bisogno, se no esplodo..”.
Certo...
Dubito che qualcuno abbia la coscienza pulita.
Siamo avvolti dalla pubblicità che segnala la responsabilizzazione o la paura della dipendenza ma anche l'impossibilità e talvolta l'indifferenza nel volere abbandonare quei vizietti.
Quindi cosa c'è di più facile che moralizzarci a vittime della vita giustificando le nostre malefatte come unica fuoriuscita dalle frustrazioni dell'esistenza?
Non vedo cosa ci sia di male nell'ammettere che si inizia per curiosità e si continua per piacere...
Tutti noi abbiamo iniziato a fumare alle medie al liceo (si ok adesso anche alle elementari.. Ai miei tempi no), non di sicuro perché lo stress della lezione di storia ha preannunciato la verifica della settimana successiva.
Ma siamo curiosi di sapere perché quelli che lo fanno acquisiscono un fascino che vogliamo avere a tutti i costi.
La chimica e la volontà fa il resto.
È inutile, è il fascino del proibito... Nonostante gli anni e i tempi che cambiano e le mentalità che si ampliano, ci sono cose che, anche se completamente inserite nel nostro quotidiano, restano ben lontane dall'essere giustificate.
E ci si prende un birrino da bere, e poi due, tre, e poi: “Non volevo bere stasera, ma sono uscito con quel mio amico e con lui finisce sempre così”.
Certo.
È colpa degli altri...
Si sa che non si dice di no, perché facciamo la figura degli asociali, dei guastafeste, dei rompi coglioni.
Rimaniamo indietro.
Oppure semplicemente ci piace essere coinvolti e liberi, senza inibizioni, che ci evitano di far pensare troppo e ci lascino lo spazio di godere dei piaceri della vita, che cambiano.
Diventano sempre più estremi, abbordabili e a disposizione di un panorama sempre più ampio e giovane..
E tutto ciò è sia giusto che sbagliato.
Ma almeno non fingiamo che sia colpa della vita, del progresso, della crisi, della moglie, della madre.
Beviamo come delle spugne perché ci piace un casino non ricordare ciò che accade e troviamo le palle di rimorchiare!
Fumiamo come delle foreste in fiamme perché ci affascina troppo la siga tra le dita e lo sguardo di chi ci vede.
Godiamoci i piaceri della vita se ne siamo felici!!!
E non abbiamone rimpianti. Rimorsi. Dispiaceri...
Perché inventarci una scusa ci nasconde agli occhi di chi ci vede e non gli lascia capire la nostra più grande difficoltà: ammettere le nostre debolezze.



Iven













OGNI VIZIO UN CAPRICCIO...


Sono pigra. E suscettibile. E viziata, molto viziata.
Se esistesse un premio per la miglior portatrice di vizi io ne sarei una delle principali rappresentati a livello mondiale.
Ma si, che sarà mai crogiolarsi in qualche vizietto e qualche capriccio, ogni tanto…d’altra parte “io non ammazzo nessuno, non rubo e non faccio del male agli altri, potrò almeno concedermi il vizio del fumo?”
Non si può semplicemente dire che “mi piace fumare, mi piace l’alcool e non c’è nessuna logica ragione che mi spinga a comportarmi così”?!
Nooooooooooooo: “io fumo perché sono terribilmente nervoso, quando sono in vacanza nemmeno ci penso alle sigarette!!” “No ma, io non ho bisogno dei dolci, però se mi fai incacchiare non posso resistere alla tentazione…” e ancora “ma io non bevo mai, però se capita l’occasione mi affogo nell’alcool…eh, o tutto o niente!”.
Onestamente, anche io soffro di una fastidiosa quanto permanente sindrome di fame nervosa, tuttavia non fingo di essere una perfetta salutista in quei pochi giorni che mi restano di sanità mentale….
I vizi ci piacciono, non ci sono cazzi!Se li abbiamo è perché li vogliamo, o comunque perché non siamo abbastanza vogliosi di levarceli.
Non che voglia sostenere la palla del “volere è potere”, ma ci sono situazioni in cui l’unico modo per risultare credibile, quando si dice di non potersi togliere una vizio, è semplicemente ammettere che non ci interessa farlo.
Ma chi l’ha detto che bisogna necessariamente liberarsi dai vizietti che ci comandano? Possono essere così…piacevoli!
Lo capisci perché, a volte, ti guardi intorno e vedi persone che sembrano perfettamente in pace con se’ stesse, appagate e in armonia col proprio corpo…roba da salutisti convinti insomma!
Poi ci parli, e scopri che fumano due pacchetti di MS al giorno, si cimentano in gare di rutto libero post birra, e pensano che le patatine del Mc Donald’s siano un pasto completo.
Che dire, al diavolo tutto, riempiamoci di vizi, se questo ci rende felici…ma non nascondiamoci dietro un dito!
Urliamo al mondo: mi piace fumare, barcollare per l’ubriachezza e strafogarmi come un maiale!!! Potrebbe essere liberatorio…
Se invece siamo costantemente in lotta contro il nostro vizio e la nostra (praticamente inesistente) volontà, meglio rassegnarci: non arriverà nessuno a farci smettere al posto nostro perché, in effetti, a nessuno frega un cazzo di noi e dei nostri problemucci.
Anche io, nel mio piccolo, vorrei levarmi il vizio di ingozzarmi senza ragione.
Ora però sono nervosa, quindi vado a farmi un panino.


Silvia

lunedì 15 aprile 2013

IL MATRIMONIO E’ ETERNO. FINCHE’ DURA...


Esiste qualcuno al mondo più contrario di me al matrimonio? Probabilmente si, ma scrivo su un blog mica per tenere le mie opinioni nascoste, eh!;)
L’amore è eterno finche dura. Proprio vero…e allora perché le persone insistono nel volersi promettere amore eterno??
Che sia in chiesa, in comune o con cerimonia indù, uomini e donne portano avanti questa enorme bugia che è l’amore che dura per sempre(Si resiste a malapena alla fatidica crisi del settimo anno, figuriamoci in eterno!!!).
Il “per sempre”….due parole che rendono tutto così inquietante…la verità, secondo me, è che il per sempre non esiste..o meglio, esiste in un solo caso: quando si ha un figlio. Già, lui (o lei) dura per sempre…ma anche in questo caso le possibilità sono molteplici!
Ora, non voglio certo ergermi a guru delle relazioni amorose (non sarei credibile), ma le persone si prendono e si lasciano ogni giorno, si vogliono bene, si odiano e soprattutto tradiscono. No, non si tratta di mera negatività, penso sia solo più realistico ammettere ciò piuttosto che illudersi di poter trovare un lui o una lei che ci ami incondizionatamente per tutta la vita.
I miei nonni stanno insieme da 50 anni!!!” potrebbe replicare qualcuno…ma certo! Ce la vedo la nonna ottantenne che, dopo cinquant’anni di matrimonio, molla tutto si mette in ghingheri e si fionda in discoteca alla ricerca di nuove emozioni…maddai!!!
Eppure ci sono persone che si sposano molto giovani…recentemente ho saputo di ex compagne e compagni di scuola che si sono accasati e hanno sfornato il primo pargolo..ommioddio!!! Non che ci sia qualcosa di male, ma sul momento ho sentito un brivido scorrermi lungo la schiena, che nemmeno quando ho sentito il “gangnam style” per la prima volta!
Forse più semplicemente sono io che sono ancora immatura da questo punto di vista, ma non riesco proprio a convincermi che il matrimonio sia cosa buona e giusta anche se, in base ai principi del cattolicesimo, finirò all’inferno per questo!
E’ strano, mi dicono, perché sono donna. Ed ogni donna, almeno una volta, ha sognato il giorno del suo matrimonio, la festa i fiori…ma soprattutto le scarpe il vestito. Io più che altro mi sono immaginata nei panni dell’invitata, con un abito più sobrio(ma comunque più figa della sposa), e gli occhi puntati sui single carini presenti!;)
Sono giunta ad una conclusione: preferisco lasciare che siano gli altri a suggellare la promessa matrimoniale, mentre io resto in disparte a guardare, divertita (più o meno), come maritini e mogliettine riescono a rovinarsi la vita e a rovinare quella dell’eventuale prole e alla fine, probabilmente stremati da una vita di promesse non mantenute, mettersi beatamente le corna e suggellare così altre inutili promesse con i/le nuovi/e pretendenti.
Qualcosa di eterno probabilmente esiste, ma di certo non è il matrimonio.


Silvia

MATRIMONIO INCIVILE...


Ogni anno compi gli anni, sei un anno più vecchio, cogli l'occasione di girare l'angolo e osservare di scorcio il tuo passato.
Da bravo contabile fai una scrematura dei tuoi successi e fallimenti...
Ti deprimi un po' e sorridi ringraziando ai soliti auguri che facebook ricorda a tutti di doverti inviare...
Talvolta però, qualcuno il lieto auspicio inviato dal web lo trasforma in evento per riallacciare un rapporto vecchio di secoli.
E fu così che il mio buon vecchio amico di infanzia torna a farsi sentire.
Si si, proprio lui, quello che ogni anno incontravo in vacanza, in campeggio coi nonni, che facevano da tramite per segnalare quando ci saremmo visti, all'epoca in cui i cellulari erano il soggetto dei film di fantascienza.
E dopo convenevoli di rito è inscindibile la frase: cosa fai adesso della tua vita?
“Ah sono sposato, a maggio è un anno!”
Coooosaaaa???
Proprio lui?
Quello che nella mia mente non possiede altri vestiti se non il costume da bagno?
Quello che ha i capelli lunghi fino al deretano e che, con la sua graziella ridipinta di un nero metallaro, mi passa a prendere nella mia roulotte avvisandomi dei bagordi per la serata?
“Si va a figa stasera, bello mio, non voglio sentire storie!”
Eh si, c'è un pargolo in forno, mi dettaglia..
Oddio, e nella mia mente lo identifico all'altare, capellone, con una sposa dal volto coperto dal velo, ma lui, rigorosamente, in costume da bagno.
E invece no, i capelli sono pochi, corti e i vestiti sono ben lontani dalle magliette rock tutte slavate, ora ci sono le giacche e camice, e la sveglia che alle 7 dice di andare a lavorare, facendo piano, per non svegliare quella dolce metà che io nemmeno mi sogno di voler avere.
Si perché al di là dell'autentica felicità per la sua felicità c'è una conscia quanto insana speranza che sia tutto finto.
È innegabile che avere un lavoro fisso e un rapporto con qualcuno possa portare le prospettive su un altro piano, oppure sono ancora malato della sindrome di Peter Pan, aiutato da telefilm surreali o dalla mancanza di certezze, ma nel mio cervello la frase che più viene gettonata dalle sinapsi è: “Spero tu abbia da parte i soldi per il divorzio, vecchio mio”.
Già, perché non è che una volta i matrimoni durassero per amore, ma solo per cultura, ciò che è unito è inseparabile da qualche divinità disegnata sulle pareti.
Ma la realtà è che ci si stufa, non è che si è meno innamorati o meno attratti, si ha solo voglia di provare altre cose.
Altre volte invece proprio ci si stufa.
Ma il punto è che la mancanza di stimoli e l'apatia che solo un legame monogamo può dare, è un fuoco che arde e brucia ogni relazione duratura, in una società dove gli stimoli al bassoventre sono più frequenti di uno stipendio mensile.
E ci si lascia.
Tanto facilmente come ci si è presi.
E si rimpiange quando si era più giovani e si poteva girare per discoteche a fare i Rocco Siffredi della bassa val padana.
Davvero mi scandalizzo quando sento amici dire: “Ma si al grande passo ci penso, in fondo ormai ho 27 anni, lei è una brava ragazza, carina, poi non vorrai mica non fare neanche un figlio prima di morire, e poi è ora di mettere la testa a posto”.
La stessa frase la sento spesso vicino all'entrata di un concessionario:”Ma si adesso ci penso, in fondo è in pronta consegna, i sedili sono belli e mi fanno lo sconto sull'I.V.A.”.
Dico: ma siamo pazzi?
Ora una relazione è diventata obbligatoria, un passaggio che ad un certo punto deve avvenire, e non è importante che non ci sia passione, l'essenziale è che non si resti soli, l'essenziale è che questa ragazza è disposta a fare questo passo perché anche per lei è ora.
E poi ho la testa perfettamente a posto. E felicemente sola.
Magari un giorno troverò colei che mi farà cambiare idea.
Speriamo abbia i sedili in pelle!



Iven

lunedì 8 aprile 2013

QUANTA FATICA COGLIERE UN FIORE...


È arrivata la primavera...
Dopo un triste inverno di delusioni e noia riparte il sole alto nel cielo, che dà slancio a sogni e gloria, divertimento e nuove amicizie...
Mah.... Dipende chi sei e cosa vuoi...
Perché anche in questa speciale classifica di quanto ti godi il caldo ci sono varie categorie...
L'estate è il periodo delle relazioni rapide e frivole e, a meno che non ti intrufoli in qualche campeggio di olandesine, passerai il tempo avvolto dalle solite facce, magari con un gran sorrisone stampato sopra, ma pur sempre le stesse.
E le stesse facce se volessero darti un occasione di rapida felicità lo farebbero tutto l'anno..
Infatti c'è una categoria che vince tutto l'anno: i classici belli e impossibili, alti e abbronzati anche a dicembre, che qualche dolce sciacquetta dal culo d'oro la trovano sempre, per poi vederla piangere in un angolo perché aveva creduto che quella notte sarebbe durata per sempre.
Oppure ci sono quelli bruttini, che con le discoteche hanno poco a che fare o ne hanno poco interesse, che puntano alla vittoria con la loro simpatia, conquistando con il savoir faire ragazze alla mano, con una spiccata simpatia e voglia di divertirsi.
Ma anche in questo caso nasce il problema legato al fatto che prendersi bene per solo una notte diventa impossibile poiché l'eventuale attrazione nata quella simpatica sera non è puramente fisica e non è destinata a sparire domani mattina.
L'attrazione fisica è la prima cosa che interessa ad una persona, e, francamente, non capisco perché tanta gente non si limiti ad accettare che oltre a questo non ci sia altro e non decida di giocarci..
Sempre a cercarsi menate, con la classica frase:
“Ma adesso noi due come siamo messi?”,
“Tesoro; per ora io sopra e tu sotto, domani io casa mia e tu la tua”...
Sono qui che nascono i problemi, perché l'uomo apparirà lo stronzo che ha usata approfittando della sua debolezza..
Ma dai...
Oppure sarà il cagnolino che ti vuole a tutti i costi, piangendo sotto casa sua, mentre sarà la donna la mangiatrice che lo ha volutamente fatto innamorare e illudere..
Ma dai...
Poi c'è la categoria degli amiconi... quella più sfigata di tutti..
Sono quei ragazzi che a prescindere dal carattere (non sono per forza i classici teneroni come si crede), hanno la straordinaria quanto maledetta capacità di far sentire a loro agio diventare i confidenti di qualsiasi ragazza che gli fa anche solo un saluto..
E' quel ragazzo a cui, quando gli piace una ragazza, anziché farla sudare di passione e voglia, le apre il cuore con sogni e desideri, tanto che la suddetta ragazza anziché cadere ai suoi piedi, lo inviterà fuori a bere qualcosa, lui bramante, accetterà di buon grado, e davanti ad un drink lei dirà: “senti, ma lo sai che mi piace un casino il tuo amico? Non è che metteresti una buona parola per me?”
E lui, con un sorriso imbarazzato e nervoso: “Ma certo, ci parlo io.” Possibilmente dopo aver comprato una Katana per fare harakiri...
In sostanza la realtà è che non conta se arriva il caldo o l'estate, potrai sollazzarti a guardare bikini da favola ma se fai parte di una di queste categorie avrai lo stesso risultato tutto l'anno..
Non ci sono cazzi...
Resto ancora dell'idea che ad essere sinceri si otterrebbe molto di più...
Pensate che bello sarebbe: “Ciao, ti stavo guardando da lontano, sei carina (oppure, sei carino), se vuoi t racconto una favola oppure te lo dico chiaro: ti va di passare su da me?”
Senza fronzoli e ipocrisia di amori vacui e fasulli...
Certo, perderesti il gusto della conquista... ma in primavera beh...... chissenefrega...



Iven



PRIMAVERA: MANUALE D’USO...


Ahhhhhh la primavera, che stagione meravigliosa!
Con le piante in fiore, gli animali,i sensi che si risvegliano… gli sbalzi d’umore, gli integratori di vitamine….insomma, quasi meravigliosa!
La primavera è anche la stagione dell’amore, o così dicono. Io non ho mai sentito una gran differenza onestamente…
Tuttavia la scienza non mente: con il cambio di stagione gli ormoni impazziscono, i corpi si scoprono, ragazzi e ragazze si apprestano così ufficialmente ad iniziare la loro caccia.
Quasi sempre in gruppo, i maschi della nostra specie si riuniscono in luoghi frequentati come centri commerciali o bar all’aperto, puntano le loro prede e….beh, si limitano a guardarle come maniaci a debita distanza, con la birra tra le mani e il mozzicone di sigaretta pendente dalla bocca.
Si, perché se nel mondo animale alcuni esemplari maschili si lanciano all’attacco di quella che potrebbe essere la loro futura compagna, gli esseri umani preferiscono non esporsi, ed aspettare che una qualche mano miracolata piova dal cielo e faccia la sua magia!
Non tutti sentono l’effetto positivo della primavera però, alcuni si limitano a prolungare il malumore invernale e, se possibile, renderlo ancora più evidente: trattasi degli “incavolati primaverili”.
Sono immediatamente riconoscibili perché hanno quell’aria un po’ affaticata, pallidi e vestiti spesso di scuro, si aggirano come zombie nel tentativo di trovare un posto all’ombra.
Poi ci sono i “fortunelli primaverili”, generalmente donne, o meglio ragazze, giovani, carine e sicure di se’, non attendono troppo per scoprirsi il più possibile e mostrare la “merce” ben conservata durante il letargo invernale…ahhhh beate loro!
Io faccio parte della prima categoria, quella degli incavolati, perchè la primavera porta solo danni, è un vero e proprio trauma per tutti noi che ci crogiolavamo nel tepore di cappottini e maglioni, i quali nascondevano i corpi appesantiti dai pranzi delle feste; noi che giustificavamo il colorito mozzarellico con la luce grigiastra del cielo senza sole, che soffrivamo della sindrome pre-mestruale ed ora invece dobbiamo sopportare il malumore e la debolezza fisica perenne…
Quest’anno sono fortunata perchè la primavera si fa desiderare, ma sono certa che quando arriverà….a proposito: arriverà?!

Silvia



lunedì 1 aprile 2013

QUELLA VOLTA CHE...


Esiste una stretta correlazione tra la mia persona e le figure di merda. Come il coyote con beep beep, le figuracce mi perseguitano!
A volte più che vere e proprie brutte figure, si tratta di momenti imbarazzanti, di quelli impossibili da evitare…
Come quando vai dal medico e ti trovi di fronte a persone che, vedendoti entrare, ti seguono con lo sguardo mentre tenti disperatamente di trovare un posto a sedere…questo già di per se’ è imbarazzante, ma l’imbarazzo aumenta quando ti ritrovi, tuo malgrado, a fare quella cosa tanto odiosa, perchè cattura maggiormente l’attenzione su di te…
E alla fine chiedi: “chi è l’ultimo”? Quando va bene le persone cominciano a parlarsi sopra e alla fine non ci capisci niente lo stesso, quando va male si scatena una rissa tra novantenni che non ricordano più da che ora stanno aspettando(forse perché hanno la seconda residenza in quella sala d’aspetto)!
Oppure quando sei in banca, e finalmente è arrivato il tuo turno: ti avvicini allo sportello, sfoggi il tuo miglior sorriso per accaparrarti la simpatia dell’impiegato(palesemente frustrato dalla vita)e…si avvicina la signora dai capelli color barbie, i tacchi a spillo che rimbombano e un profumo così forte da farti impallidire e si intrufola tra te e lo sportello… “scusi, posso chiedere un’informazione veloce?” - No che non puoi, troia!!!!(ovviamente questa risposta esiste solo nella mia testa), in realtà non sai bene comportarti e l’imbarazzo cresce...tanto per cambiare!
Per fortuna ci sono situazioni più piacevoli da affrontare: le uscite in discoteca…Quale luogo migliore per creare una figura di merda ad hoc!
Gente che, nel bel mezzo del frastuono assoluto, pretende di raccontarti la storia della sua vita con tanto di particolari inquietanti e tu, che cerchi inutilmente di leggere le labbra, non ti resta che sorridere e annuire, fingendo completo interesse e partecipazione.
Se però dovessi raccontare la mia figura peggiore, potrei rispondere solo “quella volta che… mi fermò la polizia mentre tornavo da una serata con le amiche e avevo le calze a rete arrotolate attorno al collo”...
Lascio ai posteri spazio all’immaginazione ma, ogni volta che la racconto, questa storia genera sempre molta ilarità.
E chissà come mai…..XD


Silvia

IL MONDO E' BELLO PERCHE E' IMBARAZZANTE...


La mattina mi alzo, mi lavo, metto la maglia e i pantaloni e faccio colazione...
Cosa ho appena scritto?
Vi ho appena elencato i momenti della mia giornata in cui non faccio figure di merda.
Perché queste belve disumane sono dietro ogni angolo pronte a colpirvi proprio nel momento clou del vostro peregrinare giornaliero.
Come quando camminando sul marciapiede scorgi, appena girato l'angolo, la figura di un angelo celestiale, dalla bellezza abbagliante nota comunemente come bella gnocca e tu, non potendoti far scappare l'occasione, gonfi il petto e fissi un punto davanti a te per cercare di essere il più affascinante baldo giovane del pianeta.
Ma....
Appena ti passa a pochi centimetri e i vostri sguardi stanno per incrociarsi in un intrepido atto sessuale calpestabile, ecco che compare la buca nel cemento che non c'è mai stata ma puntualmente compare sotto i tuoi piedi e tu crolli in avanti nella speranza di trovare appigli nelle molecole dell'aria o chissà cos'altro.
Il bell'angelo sceso solo per rallegrarti la giornata scoppia in una risata fragorosa senza porsi nemmeno il problema di non farsi notare e tu, impavido guerriero prosegui sulla tua strada, in attesa di nuove avventure da poter odiare.
Le situazioni più fastidiose per lo più sono quelle che in realtà non esistono: esci dalla doccia dopo aver finito palestra, appoggiando l'accappatoio per terra, ti accingi a raccoglierlo per ritirarlo nello zaino non accorgendoti di averci arrotolato dentro una ciabatta.
Passi 15 minuti a cercarla cercando di far finta di nulla per non dare soddisfazioni a quelli che ti circondano.
Perché è ovvio che te l'hanno presa loro!!
E già percepisci le loro risate nell'etere mentre tu, intontito, ti accingi a chinare la testa in segno di sconfitta.
Ma no! Piuttosto le ricompri ma la soddisfazione non gliela dai..
Ti vesti in fretta e furia andandotene via senza salutare, con l'atteggiamento guardingo nel tentativo di scrutare qualche loro sbavatura nei volti di pietra che si sono dipinti addosso.
O cerchi di scrutare sopra qualche armadietto la beneamata mancante per poi correre via con il pensiero costante di come avessero potuto toglierti la ciabatta dal piede senza che tu te ne sia minimamente accorto.
Finché a casa non disfi la borsa e la trovi li, avvolta in un rotolo d'accappatoio che t guarda chiedendoti di essere venduta a qualcuno meno pirla di te..
Talvolta ti prendono anche quando dormi..
A chi non è capitato di fare il famoso incubo in cui si trova davanti alla classe per l'interrogazione ma l'unico suo indumento è la mutanda?
E ti svegli con quell'imbarazzo adolescenziale, con un sogghigno ebete che lascia chiaramente intendere che qualcosa nel sonno è accaduto e speri che si sia limitato al tuo inconscio.
E ti guardi i vestiti durante tutta la giornata per essere in ogni momento sicuro che siano ancora li e non che, magicamente siano scomparsi come è accaduto questa notte.
Ragazzi questi sono veri e propri traumi.
Perché vi sfido ad avere lo sguardo alto la prossima volta che vi passa a fianco un bella ragazza, avrete in volto chino sull'asfalto nel tentativo di scartare i buchi della gruviera, ma la ragazza vi etichetterà come timidone e girerà a largo.
In ogni caso andrà a schifìo!
E ti sentirai imbarazzato...
Ma non ti preoccupare, se non sarà questa volta sarà la prossima.
Si si, se non sarai imbarazzato questa volta ci sarà sicuramente un'altra occasione per la tua bella figura di merda.



Iven