mercoledì 29 ottobre 2014

L'IMPORTANZA DEL VIAGGIO...


Nasci, cresci, vivi muori...
Nel mezzo potresti provare a fare qualcosa no?
Così... Giusto per giustificare l'esistenza...
Arrivano le solite frasi di nonni, zii e genitori: “Io alla tua età spaccavo il mondo... Ah quante me ne facevo (di donne).. Più di cento prima dei 15 anni..”
E altre boiate del genere...
Si si certo...
Su una cosa però c'è un fondo di verità: una volta i giovani facevano molto di più...
Non voglio scomodare Woodstock o qualche figlio dei fiori in lotta per la pace del mondo...
Non voglio scomodare le decine di giorni consecutivi passati in discoteca con i Bee Gees in sottofondo, ringalluzziti da chissà quale sostanza che ha degnamente segnato i 70s...
Ma scomodo almeno i bar pieni, tipici degli anni 90, con lo stereo a cassette della macchina sul tavolo, a fianco al primo Motorola invidiato dal vicino di sedia..
Scomodo la Moretti fresca sulla spiaggia di una Rimini ai fasti che mai più saranno visti, o anche solo una serata che avrà sicuramente qualcosa da ricordare...
Banalmente esclamo, dove siam finiti???
Arrivare a contare le candeline sulla torta e noti che non sono neanche arrivate a descrivere la mezza età...
Peggio, non avere nemmeno 30 anni e ritrovarsi a sperare di trovare qualcuno che si sforzi di degnarsi di controllare la carta d'identità e accorgersi che ne figli, ne mogli o amanti condizionano la serata o il conto in banca, decidendo quindi che forse, beh si, forse una bevuta si può fare..
Per poi rimanere solo sulla linea del traguardo... Poco prima dello sparo dello starter...
Le scuse per la debacle si sprecano, dal: “sono stanco, ho avuto una giornata pesante in ufficio”, (chissà quant'era pesante quella penna, per avere tutta questa stanchezza), fino ad arrivare a: “Domani devo alzarmi presto, mamma mi ha chiesto di accompagnarla a comprare il ragù”.
Premesso che ogni persona ha le sue priorità e necessità, non è comprensibile come il sacrificio biblico di decidere di dormire un ora in meno, optando per uscire a svagarsi all'arrivo del tanto meritato week end, possa danneggiare in qual modo il progresso psico fisico di uomini ormai destinati alla tomba psicologica prematura.
Priorità, come sempre...
Meglio sicuramente decidere di alzarsi alle 6 del mattino per farsi 200 chilometri in bicicletta per.. Beh per niente.. Non sei un professionista ne una speranza, solo una persona che ha buttato nel cesso il suo week per fare una cosa che poteva fare in un altro qualsiasi momento della giornata.
Lecito per carità, ma questo serve solo ad indicare che non si ha voglia di trovare la forza del sacrificio per realizzare una serata, che fondamentalmente non deve avere pretese, solo uno svago in qualche luogo che esca da una routinante serie di immagini di paesaggi sempre uguali che si sono fossilizzati nel cervello a forza di vederli ogni giorno.
Chiedersi come si possa pensare di arrivare ai 40 e scoprire come ci si sentirà è del tutto plausibile. Addirittura preoccupante se si presume il trauma che ne conseguirà quando il suddetto neomezz'età si volterà indietro e vedrà il nulla.
Ah, giusto per ricordare questa cosa a chi si sentirà preso in causa:” Amico, la fidanzata è una scusa, non un movente per il retaggio!”.
E chi si inventerà la cazzata che a questa età ormai bisogna crescere perché i nostri genitori alla nostra età avevano un mutuo e 4 figli rispondo:
“ Beh non abbiamo un lavoro fisso, non abbiamo un mutuo e non abbiamo prole. Ci sono prove inequivocabili, ormai, che indicano che i tempi sono cambiati, e che per motivi futili o più importanti, l'età adolescenziale si è ampliata.
Siamo ancora ragazzini a 30 anni, maturi, responsabilizzati, talvolta con sogni di fiori di pesco più o meno marcati.
Ma resta il fatto che per scelta nostra o di qualcun altro, abbiamo la straordinaria (o bastarda) possibilità di poter continuare a sognare il futuro che vogliamo, per esempio davanti ad un bicchiere di birra, mentre lo raccontiamo ad un nostro amico al bar..
Perché no, magari sabato sera...



Iven










LA NEVROSI...

Questa settimana volevo dedicarmi ad un post impegnato.
Recente è la notizia di un insegnante di danza allontanato dall'insegnamento da alcune mamme, perchè ritenuto non idoneo.
La grave colpa? Essere omosessuale.
Già, perchè curriculm, carriera e capacità sono del tutto inutili di fronte all'enorme importanza che ricopre la vita privata di una persona nel mondo del lavoro.
Mah.
"L'ignoranza è un diritto, ma qualcuno se ne fa un dovere".
Dicevo, volevo dedicarmi ad un post impegnato, magari parlando proprio di questa vicenda, essendomi molto arrabbiata quando ho appreso la notizia.
Poi mi sono resa conto che tutto ciò che potrebbe uscire dalle mie dita sono insulti e luoghi comuni di scarso interesse, a mio avviso.
Quindi, tornerò a disquisire di futili faccende, tipo il cambiamento del tempo che genera, spesso, malumori e malesseri generali.
Oddio, troppo comodo dare la colpa al cambiamento climatico...siamo nevrotici, punto.
Io sono una nevrotica di prima categoria.
E proprio in virtù della mia nevrosi, non posso che incavolarmi di fronte a certe menti bacate, genitori puritani dall'animo malvagio capaci si giudicare un ragazzo normale che svolge il suo lavoro normale, aiutando i bambini ad imparare un'arte.
Cari genitori, quel ragazzo, quell'insegnante munito di diplomi e certificazioni che attestano la sua indiscutibile professionalità, potrebbe essere vostro figlio!!!
Chi vi dice che un giorno, il vostro piccolo ometto, a cui state disperatamente insegnando l'importanza del gioco del calcio nella crescita della virilità maschile, preferirà le persone del suo stesso sesso??
E cosa fareste se un gruppetto di genitori idioti un giorno gli impedisse di svolgere il suo lavoro, qualunque esso sia, perchè preferisce il salame alla patata?!
Tutte ipotesi, che però potrebbero tramutarsi in realtà, un giorno.
E io spero che capiti a questi genitori, che capiti qualcosa che li metta nella stessa imbarazzante, triste e spietata situazione in cui si è trovato l'insegnante di danza sotto accusa al momento.
Non siamo tutti uguali, per fortuna.
Pare che ai vertici della scuola si siano schierati dalla parte giusta, e non ci sarà più un corso di danza senza il suddetto insegnate.
Ignoranti, stupidi, detestabili e tanti altri insulti mi verrebbero in mente per apostrofare le mamme e i papà di quei bambini che, necessariamente, dovranno cessare la loro attività.
Dicevo, volevo dedicarmi ad un post impegnato, ma credo che parlerò del tempo.
Magari la prossima volta:)



Silvia

lunedì 20 ottobre 2014

KARMA

"Il karma indica, presso le religioni e le filosofie religiose indiane, o originarie dell'India, il generico agire volto a un fine, inteso come attivazione del principio di "causa-effetto", quella legge secondo la quale questo agire coinvolge gli esseri senzienti nella fruizione delle conseguenze morali che ne derivano...".
recentemente ho avuto modo di scambiare due parole con un Buddhista, il quale mi ha illuminato su alcuni principi fondamentali del karma...
Una cosa è certa, al karma non si sfugge.
ogni azione ha una sua diretta conseguenza uguale e contraria, che pone il soggetto di fronte all'ammissione delle proprie colpe o, eventualmente, dei propri meriti.
Questo non significa che se si fa una buona azione allora il karma ci premierà con una conseguenza positiva.
Tuttavia, non si capisce il perchè, se ci si dedica ad azioni malvagie, allora il karma colpirà.
Eccome se colpirà.
La compassione sembra essere il punto di partenza per il raggiungimento dell'equilibrio, che a sua volta porta alla pace...ma la cosa più difficile di questa teoria, è che la compassione, prima di essere rivolta a terzi, deve essere rivolta a sè stessi.
Perchè quando si compie una brutta azione, se si è persone con un briciolo di coscienza, si prova anche un certo senso di colpa.
Il senso di colpa è il punto di partenza di una serie di conseguenze, che ci portano ad agire, pensare e parlare in maniera scorretta.
Come si reagisce di fronte agli errori?
parentesi a parte per coloro che non ritengono di commettere errori e quindi non colgono l'importanza negativa di certe loro azioni, in genere le persone cercano sempre qualche scusa per giustificarsi, qualche appiglio per potersi nascondere dietro a un dito e dire: eh ma, che altro potevo fare?
E' lì che il karma colpisce.
Alcuni giorni fa mi hanno tamponato. Ero ferma ad un semaforo e un tizio mi è venuto addosso...nulla di grave, solo un fanalino rotto che, peraltro, ha ricomprato lui.
Ma nel momento stesso in cui la sua macchina ha colpito la mia, ho pensato che si trattava di una sorta di punizione divina per un qualcosa che avevo detto o fatto...
Cosa? Beh...questo non lo dico....ma ho capito anche un'altra cosa: a tutto c'è rimedio(tranne la morte, ovvio).
Di fatto, essendo esente da colpe, ho semplicemente dovuto accordarmi civilmente col tizio che, di fronte alle sue colpe, non ha potuto far altro che assecondarmi e ringraziarmi...
Avrei potuto farmi male, o distruggere la macchina, o chissà cosa...beh, forse le mie azioni sbagliate non sono state esageratamente negative...oppure mi sono immaginata tutto e questa faccenda del karma è una gran cavolata e sono semplicemente paranoica!
Tutto può essere, però, nel dubbio, datemi retta: comportatevi bene!!!
siate sinceri, onesti, compassionevoli ecc ecc....insomma tutta quella roba che in genere ci piace predicare per gli altri ma che non mettiamo in pratica noi.
Il karma colpisce, e lo fa in molti modi, a volte anche con tempistiche inaspettate.
Quindi?
Quindi aspetto il prossimo attacco.
Vai karma, sono pronta!


Silvia

BRIVIDO SUINO...

L'uomo mangia...
L'uomo mangia troppo...
Una varietà infinita di specie animali e vegetali sistemate a testa basa e collo visibile, pronte ed orgogliose per essere sacrificate sull'altare della sopravvivenza della specie dominante.
Grazie.
Talmente tanta scelta da talmente tanti anni che siamo arrivati al punto di voler addirittura provare a mangiarci ciò, che come noi, si nutre di animali, carcasse e residui del nostro passaggio, gli insetti.
L'evoluzione porta progresso, e ignoranza.
I bambini pensano, ormai all'alba del 2000, che i polli abbiano tante cosce, e che la riserva di scelta ittica sia infinita.
Certo che lo è!
Ci sono gli allevamenti!
Che culo!
Con il tempo e la vasta scelta, si è completamente lasciato in secondo piano il rispetto per la dignità che la nostra fonte di sostentamento merita.
E siamo di fronte ad una così forte desensibilizzazione da vedere persone che, senza il minimo interesse, aprono in due gli stomaci di indifesi maiali o chi per loro, ancora vivi e urlanti.
Animali legati e scuoiati vivi, perché cosi la carne è più morbida, galline che non hanno mai visto la luce e pulcini che non impareranno mai a camminare.
La “novelle cosine” che dice che una povera aragosta dev'essere uccisa tra indicibili gridolini in una pentola di acqua bollente.
Farlo su un uomo si chiama violazione dei diritti umani, qualcuno lo fa, ma è visto dai popoli più “maturi” con disprezzo e paura.
Verso un animale incosciente e fiero, è semplice protocollo per l'alimentazione!
La colpa è della cultura del troppo, che porta mamme pigre a viziare il proprio figlio, permettendogli di avanzare la bistecca nel piatto perché tanto si butta, domani se ne compra un'altra, ma almeno il bimbo non piange e anche per oggi ci si evita quell'orribile emicrania da scassamento di palle!
Non si parla di essere vegetariani, lungi da me sostenerlo, ritenendo legittimo, nel grande cerchio della vita, che ci sia una varietà di scelta.
È giusto pensare che il leone, con la sua forza imponente, mangi la gazzella dalla velocità inaudita ma poco altro, è sopravvivenza della specie; ed è lecito pensare che l'uomo, con le sue arguzie tecniche e il dono, talvolta limitato della materia grigia, possa permettersi di mangiarsi “il leone”.
Perché questa, malgrado la tecnologia evoluta, è una lotta alla pari, con le armi di cui ognuno dispone.
Ma costringere un'anatra a passare pochi mesi di vita nella stessa posizione obbligando a il suo becco a continuare a ingurgitare sostanze, talvolta addirittura dannose per l'uomo stesso, solo per riempire qualche tavola di prodotti dalla raffinatezza discutibile è davvero un abominio!
Tante persone non sono in grado di guardare filmati in cui vengono illustrate le modalità di uccisione di alcuni animali, che più e più volte fortunatamente, accade poco tempo dopo l'inizio delle torture che subisce.
Ma non hanno alcuno scrupolo a continuare ad ingozzarsi ad una grigliata come se ciò che stanno ampiamente ingurgitando e riempiendo di salsine collose e stagnanti sia nato così come si presenta in quel momento nella loro mano.
Come ampiamente spiegato, qui non c'è una critica sul mangiare carne o uno slogan sul nutrirsi solo di verdure che è meglio.
Liberi di scegliere con rispetto verso la propria alimentazione, quale sia la più gradita.
Vorrei però che qualcuno, appena finito di leggere queste poche righe, abbia il buon gusto di finire la bistecca che ha nel piatto...
Il sacrificio fatto da un animale che non ha mai avuto la possibilità di vivere, nato per morire, merita almeno di essere apprezzato fino alla fine.
Non sprechiamo questo sacrificio!
Suvvia non siamo mica animali!
Beh...
Magari lo fossimo...



Iven



martedì 7 ottobre 2014

L'ARTE ASTRATTA DEL LAVORO...

Che lavoro fai?
Il musicista...
Si ok ma che lavoro fai?
Il musicista!
Ho capito ma cosa fai durante i giorno per mantenerti?
Lavoro in fabbrica, tornitore... Ora hai capito?
Ah ecco, e perché non me l'hai detto subito che lavori in fabbrica?
Perché non ci lavoro in fabbrica, faccio il musicista idiota!
Possibile che non si accetti talvolta l'idea che qualcuno possa vivere delle proprie idee?
D'altronde se non si produce qualcosa di concreto che esca da un forno, che sia stato cucito, cucinato, verniciato o modellato, e che comunque appartenga alla categoria di attrezzi utili per il vivere altrui, ci si ostina a credere che si stia perdendo tempo.
Forse siamo l'unico paese al mondo che non paga i giovani perché... Sono troppo giovani!
La sicurezza è data dalla serietà nel risultato che può dare solo un padre di famiglia con i piedi ben piantati in terra e la paura che non arrivi giorno successivo.
Il giovane è troppo frivolo e spensierato per poter entrare con il giusto spirito nella vecchia e impaurita azienda che da 50 anni fa sempre la stessa cosa, ben lontana e chiusa a riccio di fronte al cambiamento continuo del mondo che, lungi da me, dal volerlo scoprire.
Brividi di terrore..
E guai a pensare che uscir dal seminato possa dare una scossa nuova!
Il “compitino” è il classico tipo di impiego che viene svolto da chi ha l'interesse della propria vita al di fuori del lavoro.
“Io lavoro 8 ore al giorno per 6 giorni alla settimana in ufficio contabilità perché appena esco da li posso permettermi l'aperitivo con gli amici e la macchina nuova”.
Per carità sacrosanta e onesta motivazione, non sono costoro quelli sono sotto la mia lente d'ingrandimento.
Bensì quei personaggi che rimangono basiti al solo suono della tua voce che chiede soldi in cambio di... UN IDEA!
“Ma dai... sei stato li seduto per mezz'ora e mi hai disegnato un logo che mi costa 700 €?”.
“Si esatto”..
“Ma non ti sembra eccessivo? Ti pago una birretta dai”.
“Amico sai come è fatto il logo della NIKE?” (per che non la conoscesse è una nota casa di abiti e accessori sportivi), ecco il signore che l'ha inventato ha reso un servizio incommensurabile a quell'azienda che, con quella stupida virgola, ha fatto in modo che qualsiasi persona sul nostro pianeta sappia riconoscere al buio e girato di schiena il marchio che, prima di allora era solo una baracca in Thailandia piena di bambini sfruttati per cucire palloni!”
Ha fatto fare milioni! Ti sembra il compenso adeguato una fottuta birretta!?!?
Che almeno sia doppio malto per dio!
Ovvio non scriverò mai una canzone che equivalga a “Imagine” di John Lennon o inventerò genialmente un logo come quello della “Apple”, non chiedo tanto.
Ma quantomeno mi venga reso atto che il disegno dell'associazione scacchistica che brilla di luce propria sulla tua camicia o sulla cravatta o le commoventi parole che ti hanno fatto conquistare la ragazza che tanto ti piaceva, sono parto della mia mente, che non sarà geniale, ma è fottutamente più aperta e brillante della tua!
E tutto ciò ha un costo, quantificabile purtroppo con un valore di mercato, poiché per correttezza, bisognerebbe essere pagati in base all'evoluzione del successo che il tuo parto mentale avrà in futuro.
Ed è una cosa impossibile, quindi si parte dalla speranza (purtroppo nulla è più lontano dal consueto), che chi realizza ciò che chiedi abbia fatto più studi possibile affinché il prodotto sia di florido avvenire.
E per questo costa tanto!
E forse, se tutto va come deve andare, avrai speso davvero poco, forse, in proporzione futura, meno della tua fottuta birretta!




Iven

LE GIOIE DELL'ETA' ADULTA...

Aspetta di diventare grande, dicevano.
Potrai fare ciò che vuoi, dicevano.
Cazzate.
Enormi, gigantesche, incredibili cazzate.
Il bello di diventare adulti?Ditemelo voi, perchè attualmente non riscontro alcuna differenza con l'età adolescenziale. In tutti i sensi.
Il più delle volte, quando hai 6 anni, il mondo sembra semplicemente giusto così, perfettamente conforme alle nostre esigenze.
Quando hai 11 anni la vita diventa l'inizio di un percorso verso una qualche meta, si cominciano a guardare gli altri, quelli più grandi, speranzosi di raggiungerli presto, per poter godere dei presunti vantaggi di cui sembrano godere questi individui.
Si perchè mentre tu, con i tuoi 11 anni e l'aspetto da brutto anatroccolo te ne vai in giro mano nella mano con la mammina che ti pulisce le macchie di gelato sulla gonna, le ragazzine più grandi di te(che a te sembrano vecchie ma in realtà hanno solo pochi anni in più), si accompagnano a ragazzi della loro età che sembrano riempirle di attenzioni e sbavare per un minimo segno di interesse...tu ancora non lo sai, sei troppo ingenua, ma si chiamano ormoni, e presto cambieranno la tua vita.
Ecco che raggiungi i 16 anni e cominci a capire che le cose non sono poi tanto cambiate...cioè, tu continui a sognare ma la realtà ti riporta con i piedi per terra.
Qualcuno si accorge del tuo malessere, e ha la geniale idea di avvisarti che con l'arrivo della maturità tutto cambierà, la vita sarà migliore, il futuro roseo.
Cazzo, e che ci vuole??Solo un po' di pazienza...i 18 arrivano...eccome se arrivano!
Di fatto, ti svegli un giorno e sei ufficialmente maggiorenne, ma questo non ti impedisce di sentirti una stupida ragazzina attaccata alle gonne di mamma.
Piuttosto deludente come scoperta, ma poi ci fai l'abitudine, anche perchè ti resta dentro un briciolo di speranza per un futuro migliore...c'è la fottuta università che ti aspetta!
E ci vai, non tanto perchè ritieni di essere il nuovo Einstein, ma perchè quella è l'unica possibiilità che hai per evadere di casa, allontanarti dalle menate familiari e cominciare una nuova vita.
Mi rendo conto che non ci si possa basare solo sulle proprie esperienze, quindi diciamo che in linea di massima questa scelta funziona, tuttavia a volte non è così.
Gli anni passano e l'esperienza universitaria, positiva o negativa che sia stata, ti ha fatto crescere, non c'è dubbio.
Ora capisci l'importanza delle parole lavoro, soldi, mutuo, banca, conto...e di molte altre che preferiresti non dover conoscere.
Il fatto è che più acquisisci conoscenza e consapevolezza, più i tuoi sogni sul futuro si delineano e mutano in progetti più concreti: ora non ti immagini più come una grande popstar, circondata da limousine e autista privato, villa con piscina e parrucchiere personale.
Adesso ti accontenteresti di un monolocale in centro, il più vicino possibile al lavoro(ammesso che tu ne abbia uno), perchè ti rendi conto che la macchina devi comprarla e mantenerla da sola. E non è una limousine.
Non ti illudi più di poter fare i soldi con la sola forza del tuo fascino, ma capisci che anche facendoti il culo probabilmente non otterrai più di una stanza in affitto da dividere con altri quarantacinque cinesi.
La tua mente, che fino a poco tempo prima stava ancora interrogandosi sull' esistenza di Babbo Natale, adesso fa i conti con i sindacati e le tasse e, cosa ancora più angosciante, con  la reale possibilità di vivere per sempre in compagnia dei tuoi genitori, che stanno invecchiando e ogni giorno aggiungono un nuovo motivo che ti spinge ad odiarli.
Mentre prendi consapevolezza di non essere in grado di prenderti cura nemmeno di te stessa, attorno a te persone che in quinta elementare avevano il tuo stesso modello di apparecchio per i denti, ora sono sposate con figli, o si sono trasferite lontane a mettere in pratica ciò per cui hanno lavorato sodo.
Oh, magari trovando la persona giusta, quella che ti completa e ti sostiene con la forza del suo amore le cose cambieranno, perchè si sa, quando sei innamorato tutto sembra più bello, ogni ostacolo meno duro da sorpassare, ogni problema risolvibile...
Invece no, perchè ad avere queste fortune sono le stronze che alle scuole medie avresti volentieri affogato durante la lezione di nuoto in piscina, tu no.
Tu incontri solo psicopatici.
La domanda sorge spontanea: cosa cazzo sbaglio?!
Tutto, evidentemente.
Avrò preso almeno una decisione giusta fino ad ora? Sono davvero così senza speranza?
E poi....esiste qualcuno in grado di aiutarmi o darmi il consiglio giusto?Ecco, a questa domanda ho la risposta: no, non esiste.
Nel percorso che si accompagna all'età adulta si è soli, e bisogna sapersela cavare.
E' quello che ci insegnano.
Da piccoli sono gli altri a risolverti i problemi, da grande devi farlo tu.
Il punto è...sei in grado di farlo?
Dalla risposta che dai a questa domanda dipende la definizione di cosa sei esattamente.
Non è l'età a garantirci il passaggio all'età adulta, ma le possibilità che ci circondano e soprattutto quelle che sappiamo crearci.
Se non hai possibilità non cresci. Se non hai voglia, non cresci. Se non ti sbatti, non cresci.
Ora vado, che ho organizzato un appuntamento tra Barbie sirena e l'orso Tatoo, non si sa mai che nasca un'amore.

Silvia