lunedì 25 febbraio 2013

SOCIALAFFAIR...

Cazzarola mi sono dimenticato di scrivere su face che sto andando al lavoro!!!
Ora è anche inutile che ci vada se nessuno sa che sono li!
Ah ma mi pagano!
Fa niente, ci sono altre priorità nella vita...
Già, le nuove priorità, ormai avere un telefono che fa il caffè è l'evoluzione delle molliche di pane di pollicino, tutti sanno dove sei e dove trovarti.
E siamo noi a volerlo.
Ci sono stati periodi di preoccupazione per le telecamere in luoghi pubblici e delirio nello scoprire con orrore che ogni iPhone è rintracciabile.
Ma chi se ne frega se tanto siamo noi a dire dove siamo, cosa facciamo e con chi limoniamo, a volte addirittura in tempo reale!
Tagghiamo e postiamo foto appena le abbiamo fatte.
Non ci godiamo nemmeno l'istante che stiamo vivendo perchè siamo troppo occupati a scrivere su face quanto ci stiamo divertendo in quel momento...
Ti siedi al bar e fai due chiacchere con il tuo amico con cui sei uscito a bere qualcosa ma lui non ti caga di striscio perchè sta controllando la nuova canzone del pulcino pio appena “postata” da quell'amico che in realtà non conosce ma a cui ha chiesto l'amicizia perchè come immagine del profilo a messo la foto di una bella fighetta.
Malattia? Ossessione? Boh...
Moda? Ma si...
Magari un po' più profonde nel nostro quotidiano ma pur sempre cose che vanno e che vengono.
Prima era messenger, ora facebook e twitter, domani scrugners... Chi lo sa...
Che l'uomo sia un essere abitudinario lo si sa da sempre e che oltretutto siamo egocentrici ancora di più.
E la necessità di far sapere i cazzi nostri al mondo non passerà mai.
E meno male!
Se cosi non fosse non avremmo nemmeno i disegni sulle caverne dell'uomo di neanderthal.
(Il famoso cavernabook).
Ma almeno, cari afecionados, abbiate il buongusto di aspettare il giorno dopo per pubblicare le foto dei miei bagordi.
Se vi dovessi chiedere un riassunto di cosa è accaduto ieri sera perché ero troppo ubriaco da ricordarlo non posso accettare come risposta:
“guarda ero troppo occupato a scrivere al mondo cosa stesse accadendo per preoccuparmi di cosa stesse accadendo”...


Iven

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