sabato 30 novembre 2013
PECCATO ESSERE SENZA...
Non faccio un cazzo di niente nella mia vita...
Vado a lavorare, vado in palestra, suono qualche strumento, niente di diverso da un italiano medio.
Però faccio il mio.
E quando finisci di lavorare vai in palestra per sfogare lo stress del giorno di lavoro.
Poi torni a casa e ti siedi sul divano, t cucini due cose e di nuovo sul divano se non esci.
Detta così la mia vita sembra davvero triste, la differenza la fa come vivi quelle situazioni, il tuo modo di porti in situazioni normali, come rispondi...
E mentre te stai bello seduto sul divano dopo una giornata di lavoro ti ritrovi con degli indegni familiari che nella loro più pura ignoranza ti guardano da reietto, commentando tatticamente ad alta voce, tra di loro, la tua inutilità sulla faccia della terra:
“Guardalo... Guardalo li, quel parassita, nullafacente, sul divano a poltrire...”
Il resto della conversazione ve la ometto per ovvi motivi, ma il punto è che due persone che, premetto, hanno fatto la seppur dignitosa vita da operaio si mettono a giudicarmi dopo che nei miei anni di adolescenza ho quantomeno un background di vita universitaria, anni di sport a livello agonistico e la militanza in vari gruppi rock in giro per il vicinato.
Niente di che, lo ribadisco.
Ma più di quanto abbiano mai fatto loro.
Liberissimi di non fare nulla, ma abbiate almeno la coscienza di capire quando è meglio stare zitti.
Questo perché?
Perché giudicare come parte predominante di un gruppo è più facile che essere giudicato, e nascondersi nella propria stanza con le mani sulle orecchie urlando “bla bla bla” più alto che si può, è più facile che mettere la testa fuori e scoprire che non abbiamo fatto nulla!!!
Quando poi arrivi al punto che vuoi fare quella cosa, ma quella cosa che proprio non vedevi l'ora di fare da anni dici: “Adesso la faccio!”
E ti salgono migliaia di sensi di colpa legati alla solita domanda: “E se avessero ragione loro? Se quello che sto per fare non me lo merito? Se sarebbe giusto usare il mio tempo per produrre qualcosa di operoso ed estremamente noioso piuttosto che sprecare tempo e denaro per futili vezzi destinati a rimanere come prova del proprio passato??”
Beh, giro la frittata e ho risolto il problema: “E io dovrei sprecare la mia vita limitandomi solo a pensare a lavorare, cercando di risparmiare qualche soldo per i periodi di difficoltà che non è nemmeno detto che arrivino? O dovrei pensare a divertirmi, usando i soldi che guadagno facendo fatica e accumulando stress per fare quelle cose che mi appassionano potendo poi alla fine dire che la vita l'ho vissuta?!?”
Scegliete voi.
Il giusto e sbagliato lo lasciamo ai posteri...
Perché se scegliessi la seconda ipotesi e per disgrazia devo rifare il tetto di casa per qualche assurdo motivo allora avrò sbagliato.
Ma se non farò ciò che voglio destinando tutti i miei risparmi ad un abulico futuro per poi morire senza aver soddisfatto le mi bramosie beh, avrò sbagliato lo stesso...
Iven
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento