lunedì 20 maggio 2013

TANTO RUMORE PER NULLA...


La pubblicità ci fa inseguire le auto e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.
dal film "Fight Club" di David Fincher

La verità è che la nostra opinione sulle priorità varia come il nostro umore o in funzione del nostro umore..
Oggi voglio diventare il più grande attore di Hollywood e domani vedo il mio amico con la macchina nuova e penso che la vita non merita tutte queste rinunce per inseguire un sogno che non arriverà mai...
Meglio cercarsi un lavoretto che non mi piace, ma che mi dia i soldi per comprarmi quello che mi pare e chi se ne frega... Mi sentirò bene lo stesso...
Poi arriva la crisi di mezza età e tutto diventa un fallimento..
In ogni caso ciò che noi chiamiamo successo non è altro che una classifica di paragoni col prossimo tuo che, tra l'altro, può variare in base alle priorità..
Tu non mi consideri tuo amico, ma vedrai un giorno!!! Quando tutti parleranno di me! Ti pentirai di avermi ignorato!!
Come se lui provasse minimamente gelosia per una cosa che non reputa importante..
Nella tua mente ti vedi su un piedistallo, il mondo ai tuoi piedi, ma il motivo per cui sei diventato un dio in terra è offuscato e nebuloso, sai solo che ci arriverai, ma nemmeno da lontano sai come fare..
Così inizi a scrivere un romanzo, che però non sa come proseguire, e la pagina 3 non arriverà mai.
Però il titolo spacca!
O a suonare la chitarra e mettere il video su youtube, pensando che domani David Geffen lo vedrà e ti chiamerà al telefono per proporti un contratto da milioni (ma dove lo trova David Geffen il mio numero?)...
Una volta per pura casualità, probabilmente causa alcool, il tuo cervello intreccia parole farfuglianti che al suono della tua bocca appaiono belle e profonde, così i tuoi amici diranno:”Wow che frase toccante!”.
E tu da quel momento sarai, per te stesso, il più grande paroliere di sempre! Mogol Sto arrivando!
Non ci sono realmente situazioni concrete che danno sfogo alla tua voglia di guadagnare soldi e diventare qualcuno.
Fondamentalmente vuoi diventare il numero uno NON FACENDO UN CAZZO!
Perché la realtà è questa:
Quando ci immedesimiamo in una star del cinema o in un grande cantante pop, non facciamo altro che vedere la nostra immagine sul red carpet, o a Madison Square Garden, o alzare la coppa del mondo di calcio ecc, ma ci dimentichiamo gli oneri che fanno di quella o quell'altra carriera qualcosa che per noi resterà irraggiungibile, non perché non ne siamo in grado, ma perché non siamo così spinti e motivati da metterci dietro con serietà e continuità..
Ma si domani scrivo, stasera no, c'è il mio programma preferito in tv.. ( guarda caso proprio il programma che ogni sera dà la scintilla alle mie manie di successo)..
È un piccolo circolo vizioso...
Voglio quello che vedo ma, proprio perché passo il tempo a guardare ciò che voglio, non mi impegno ad ottenere ciò che voglio..
Aspettandomi sempre e comunque che Steven Spielberg, un giorno qualunque, rompa la macchina proprio davanti casa mia, che entri per una telefonata (come se non abbia un cellulare), che parli la mia lingua (i doppiatori sono la nostra rovina) e che, con una sola occhiata dica: “Ma tu sei perfetto per essere il protagonista indiscusso del mio prossimo film!”
L'ultima frase è plusibile, gli ultimi fil di Spielberg sono un autentica cagata!!!


Iven







THE IMPORTANCE OF BEING...ME!


Successo.
Che parolone, pieno di sogni e speranze che si realizzano....una parola che non tutti conoscono, e che alcuni potrebbero non conoscere mai.
ognuno di noi da' al successo un significato del tutto personale, così come personali sono le modalità con cui si può raggiungere.
Tutto parte da un obiettivo, grande o piccolo che sia, è lo scopo della nostra ricerca, della continua lotta contro qualcosa o qualcuno(di solito c'è sempre un qualcuno) che ci mette i bastoni tra le ruote....
A volte addirittura, le persone che ci vogliono così male da ostacolarci di continuo sono quelle che non ci saremmo mai aspettati, e l'unica cosa che ci resta da fare è cercare di raggiungere il nostro obiettivo il più velocemente possibile, così da avere una rivincita su coloro che ci frenavano così insistentemente.
Ma cos'è il successo, esattamente?
Beh, come dicevo, ognuno ha la sua risposta ma, se lo chiedessero a me, risponderei che il successo è il raggiungimento di una posizione economica tale da poterti permettere tutto ciò che desideri, compresa la vendetta nei confronti degli stronzi sopra citati!
una visione un po' materialista(e vendicativa)ma, ho provato a pensare ad altri modi per descrivere il successo e, sinceramente, sono giunta alla conclusione che quando trovi un lavoro, quando guadagni soldi, quando ti senti realizzato in quello che fai allora puoi raggiungere tutto il resto!
Certo, la visione del successo cambia nel corso della vita, a 10 anni volevo diventare una ballerina affermata, poi un avvocato famoso in stile Ally McBeal, poi volevo diventare la scrittrice della più grande saga mai realizzata(ovviamente da riproporre in chiave cinematografica)!!
Ora...beh, ora sono più realista, sebbene mi piaccia immaginare di raggiungere un giorno il vero successo, quello che ti porta a comparire  sulla copertina del "Time", torno velocemente con i piedi per terra, perchè una buona dose di successo spesso può essere accompagnata da altrettanta riluttanza da parte di persone esterne, quelle sempre pronte a criticare, negare e calunniare.
Il successo è anche questo: lasciare che gli altri parlino di te alle tue spalle, perchè se lo fanno significa che tu sei parecchio avanti a loro(le citazioni facebookiane funzionano sempre)!
Effettivamente, sebbene io sia la "signorina nessuno"(diciamo che il successo è ancora mooolto lontano), ho saputo cose di me che nemmeno io conoscevo...incredibile il livello di popolarità che raggiungi quando ti dimostri migliore di chi ti riserva tanta importanza! 
Beh, se per raggiungere i miei obiettivi devo anche permettere agli incapaci di sparlare di me, sono ben contenta di accettare la sfida!
E allora.......pronti a far spalancare le bocche degli ignoranti?;)
Alla prossima!!!


Silvia

lunedì 13 maggio 2013

ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI...


Ah si si.... Non vedo l'ora arrivi il sabato sera... Ah no, io il sabato sera lavoro...
Che palle... Va beh uscirò domenica, no, non esce nessuno perché lunedì si lavora..
Gli altri ovviamente..
Lunedì?
Ma si magari qualcuno lo trovo..
Dove si va? Da nessuna parte, perché?
Perché vivi in provincia..
E in provincia se non è sabato non si fa un tubo!!!
Adoro, francamente, i commenti sempre e comunque negativi di chi si lamenta che non c'è mai niente da fare, poi, quando i vari comuni organizzano qualcosa non si presenta...
Poi, ci si lamenta che si fanno sempre le stesse cose...
Che si organizzano le stesse cose..
E poi un giorno decidi di andare a fare visita ai parenti, che vivono a Torino, Milano, Roma...
E ti accorgi che il sabato sera non si muove nessuno da casa, perché non hanno voglia, ma il lunedì si esce, e ci sono locali dove la gente suona, e sciami di api operaie in assetto da party time che inondano le strade col drink in mano e nessuna voglia di tornare a casa...
Domani non si lavora?
Si che si lavora, ma dormire due ore in meno a scapito di una serata alcolica o quantomeno divertente non è niente male..
Non è che nella piccola città la gente sia più apatica, ma lo diventa a causa di amministrazioni comunali che prediligono l'opinione di anziani borbottanti che, contro tutto e tutti, ragionano partendo sempre e comunque dal presupposto che i giovani sono dei drogati e che, dopo le 10 tutti a nanna che domani alle 6 devono essere in piedi a svolgere il servizio pubblico numero UNO per il reparto geriatrico di ogni paese: ROMPERE I COGLIONI AL PROSSIMO!!
D'altronde si sa che gli “over” sono gli unici che garantiscono il loro voto costante e i politicanti di passaggio non perdono l'occasione di assecondare i loro desideri.
Ok...
C'è gente che fa i turni, chi inizia a lavorare alle 6 o chi fa la notte.. Ci mancherebbe se non meritano il rispetto del silenzio in determinate ore..
Ma bloccare il divertimento delle persone alle 11 durante la settimana e all'una nei week end è come dare la zappa sui piedi ai commercianti e baristi che campano sui giovani che, colgono oltretutto l'occasione di frequentare i locali nel centro per evitare di usare auto e moto.
Il turismo ne risente, muore..
C'è una festa piuttosto famosa dalle mie parti... Che richiama gente da tutte le parti di Piemonte e Lombardia, e inonda i locali con DJ SET e signorine succinte che ballano sui tavoli.
Ma quando arrivano delle bellissime divise blu a staccare corrente e cavi a caso e ad urlare alle persone ai tavoli:”Shò!! Via Via!!. in stile coprifuoco fascista, capisci che c'è realmente un problema.
Oltretutto se tutto ciò accade alle ore 11.54 di un venerdì di agosto, beh, il problema è serio...
È un po' come promuovere le serate in casa e circoli con briscola e scopone scientifico come portata principale.
La giusta via è sempre nel mezzo..
Ma portare la gente a non saper cosa fare o a far rinunciare i turisti a venire per mancanza di stimoli vuol dire non saper nemmeno fare il proprio lavoro di promozione del territorio..
E pensare che in questo periodo mi sono visto concerti jazz gratuiti in centro e nelle piazze di Torino..
Concerti di cantanti italiani durante tutta la giornata in piazza Duomo a Milano..
E ce ne saranno altri nei giorni a venire...
E tutti durante la settimana..
E fino a tarda notte...
Ma se non ricordo male in questi posti si superano i 20.000 abitanti..




Iven

O MIA BELA MADUNINA.....


11 Maggio 2013: Concerto di Radio ItaliaLive: Piazza Duomo, Milano.
Mi ci voleva una giornata così, lontano dal paesino sul lago, circondata dalle montagne, dalle solite facce e situazioni. Ci voleva proprio una giornata come quella di ieri, 25 gradi e tanto sole che illuminava Piazza Duomo, gremita di gente fin sotto il palco, allestito per il concerto della sera.
Io, manco a dirlo, mi sarei fiondata sulla postazione di Radio Italia che, ovviamente, trasmetteva l'evento in diretta ma, ahimè, qualcuno ci aveva già pensato...risultato: migliaia di persone accalcate in piazza e nei dintorni in attesa delle 20, ora in cui sono iniziate le esibizioni dal vivo.
Nessuna pretesa da parte mia, consapevole di non poter assistere al concerto da sotto il palco, ero comunque felice di trovarmi lì,  di poter girare per negozi e godere dei piccoli spettacoli di break dance che si tenevano per strada.
La cosa che in assoluto adoro delle grandi città, è la possibilità di andarsene in giro con capelli improbabili, gonne a forma di pasticcino o semplicemente mano nella mano con una persona dello stesso sesso, e non finire necessariamente sulla gazzetta locale come: "un esempio di indecenza e mancanza di pudore che va a ledere l'immagine della nostra comunità".
Certo, non passa inosservato il tizio con la cresta da guinness dei primati ma, anche in quel caso, noi "turisti" ci si riconosce subito, perchè siamo quelli che si soffermano maggiormente a contemplare il fenomeno.
Un altro modo infallibile per riconoscere un turista, è l'attenzione che ha nei confronti della propria borsa: la tiene stretta a se', controlla spasmodicamente che la cerniera sia chiusa e guarda con sospetto chiunque si trovi a passare al suo fianco perchè, glielo hanno garantito, "a Milano ti scippano tutto se non stai attento"!
E poi edifici, boutique, librerie, ristoranti, piccioni....quanta vita!!!!!
Fortunatamente per le mie tasche non ci sono solo Gucci e Armani, ma anche grandi outlet: una camicetta di jeans (all'apparenza sporca) scontata da 350 a 150 euro...davvero non capisco perchè mi sia fatta sfuggire l'occasione. Mah.
Molto interessante è notare l'abisso che separa le persone di strada, gente normale con fisici normali e, in alcuni casi, lavori normali, dalle persone ricche (schifosamente ricche), che se ne vanno in giro vestiti eleganti, con le loro borse firmate e sedute al tavolino del bar più costoso del centro(c'è l'imbarazzo della scelta), con un drink in una mano e il blackberry dall'altra, a guardare di sottecchi l'extracomunitario che, di fronte a loro, sta vendendo le rose finte(in realtà, questa situazione è molto comune anche nelle piccole città come la mia).
Tuttavia Milano, così come altre grandi città, non è solo portici, negozi alla moda e gente sempre in movimento...basta girare l'angolo e ti ritrovi a riflettere: un minuto prima guardi con bramosia un abito di Versace, e un minuto dopo passi di fianco ad una signora di mezza età, in piedi da ore all'angolo della strada, lo sguardo perso e un cartello "ho fame".
Guardi da un altra parte o abbassi lo sguardo, come fanno tutti, ma sotto sotto non puoi fare  a meno di pensare: e se fosse vero?
Chissà...intanto sono tornata nel mio piccolo mondo, con le solite facce e situazioni, ma il fascino della grande città e delle sue sfaccettature (positive e negative), mi attrae come una calamita....
Alla prossima, Milano.


Silvia

mercoledì 1 maggio 2013

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI...


Ahhhh che meraviglia gli anni dell'adolescenza, la scuola, il liceo....
Certo! Se sei la protagonista di "gossip girl", un po' meno entusiasmante, e invece sei una normale ragazza (normale...parliamone!!), con zero vita sociale, un sacco di kg in più e svariati tentativi, tutti rigorosamente vani, di migliorare i tuoi voti.
Si perchè, si sa, al liceo le cose funzionano come nelle serie tv per adolescenti: o sei una gnocca, fidanzata con il figo della scuola e circondata da amiche gnocche quanto te, o sei una sfigata, libri sempre in mano, apparecchio ai denti e camicie di due taglie più grandi.
Ma che succede quando sei la via di mezzo? Cioè, non la fighetta anoressica che intrattiene i suoi spasimanti tra una boccata di fumo e l'altra, ma nemmeno una secchiona(che capra ero!!!).
Beh, succede che vieni ignorata sia da quelli che "contano" sia dai professori, i quali ovviamente proteggono solo i loro cocchi!
La domanda è una: come sopravvivere?
Potrebbe apparire la fata turhina, sbattere ali e trasformarti in una cheerleader dal viso angelico e dal carattere diabolico (ma indovinate un po'...questo non succede!!), oppure potresti decidere di...puntare sul cervello.
Quello almeno, non lo vede nessuno.
Così ti getti sui libri come si farebbe con una pizza ben condita e decidi di dimostrare, finalmente, che anche tu vali qualcosa.
E' una dura lotta, ma con un po' di determinazione si può risultare credibili, almeno agli occhi dei prof, speranzosi di essere i responsabili di un cambiamento così positivo(illusi....)!
Tuttavia tu non sei una secchiona, ne sei consapevole, e il tuo travestimento viene smascherato durante gli esami di maturità(tre giorni di pura follia)...
E poi?? Beh, ormai sei in ballo mica puoi tirarti indietro, anche perchè sei mediocre, senza particolari capacità, per cui cosa speri di fare se non...provare a continuare gli studi??
L'università....un luogo potenzialmente meraviglioso, dove le persone ti trattano da adulta e ti si chiede di essere intelligente, intraprendente, sveglia e pure disponibile al divertimento...
Cosa?! Fermi tutti!!! 
Tu pensavi di passare 5 anni chiusa in casa a divorare manuali e libri senza fine(a volte anche senza senso), con la sola compagnia del cibo spazzatura e della coinquilina puzzona i cui capelli non vedono un balsamo dal 1999...
E invece no: devi fare vita sociale, devi avere a che fare con i docenti, devi farti amici i compagni di corso(che fatichi a riconoscere per il primo anno e mezzo) per poter scroccare gli appunti...insomma una faticaccia!!!
No no, non fa per me, meglio immergersi nel mondo del lavoro, lì le cose andranno sicuramente meglio, filerà tutto liscio, sarà più semplice, sarà....

Quando dicono che "gli esami nella vita non finisco mai" non scherzano, vero?!



Silvia 





IO SONO QUELLO COL CAPPELLINO ROSSO...


Piccoli e stupidi, è una definizione che adoro quando parlo di nuove leve di teenagers alla ribalta, con il loro capello ingellato alla Balotelli e il fare sbruffone......alla Balotelli!!!
Non mi escludo di certo da questa categoria, almeno in quegli anni di sicuro si..
Forse non avevo il capello ingellato, non era il mio stile, e forse non avevo nemmeno uno stile.
Ma in quanto a tirarsela non ero secondo a nessuno.
Si, ero quello che, quando suonava la campanella delle 8, t aspettava in corridoio, attaccato al calorifero, ti squadrava da capo a piedi, con aria di sfida e poi...
E poi niente.
Te ne fregavi alla grande e proseguivi per la tua strada, dubitando talvolta che ci fosse stato qualcuno appoggiato al calorifero, forse un ombra... chissà....
Si, in prima liceo...
Vuoi a tutti i costi apparire un galletto nel pollaio perché hai fatto il grande passo, adesso giochi con quelli grandi, di terza, quarta, addirittura quinta...
I più fighi la quinta sono alla terza volta che la rifanno.
Fighi?!?!
Le prospettive cambiano col passare del tempo, all'inizio cercavi di darti un tono per venire accettato da quelli che pensi non vedano l'ora di farti fare flessioni in bagno, poi ti accorgi che non accadrà mai.
Archè col passare degli anni ti poni come obbiettivo essere tu il personal trainer delle latrine scolastiche con quelli che arriveranno negli anni..
Ma quando ne avrai occasione ti renderai conto che non te ne frega niente e lascerai perdere...
O magari che quei nuovi mocciosi di un anno più piccoli (praticamente un secolo) non sono poi così male...
E fai parte di un equilibrio che vive di leggende metropolitane che forse non hanno nemmeno un fare di verità..
Si è amici, si è anche un po complici, con quelle prof che a distanza di una settimana fanno la stessa verifica nelle due sezioni della stessa classe e, chissà come mai, nella sezione che affronta la verifica per seconda non c'è un voto sotto l'8...
Dopo cinque anni ci vuoi arrivare?!?!?! No....? Va bene così...
Certo, magari non rimorchi come nei licei delle fantasie holliwoodiane, ma non te la passi male, perché a quell'età l'ormone prevarica qualsiasi status sociale..
Arrivando poi come sempre a discussioni nei bagni, durante la pausa siga, che facevano più o meno il verso a telenovelas degne di Beautiful:
Cioè alla fine io e lei stavamo insieme ma lei alla fine si è fatta il mio amico, perché dice che non era una cosa seria, pero con lui ci sei andata e io adesso mi faccio la sua amica, cosi capisce quanto mi ha fatto soffrire... Perché io la amo!”
Che tenerezza....
Però cazzo bei tempi.
Quando queste stronzate erano il centro del tuo mondo..
Quando il tuo peggior nemico era il segretario di istituto che gironzolava per vedere se non cercavi di fregare col fil di ferro le merendine dal distributore....
Però cazzo prof lo vuole capire che il Luca Tarcu di 3B si copia le domande e poi ce le passa all'intervallo???
ECCHECCAZZO SVEGLIA!!!!



Iven